Aventino Pace (Camillo) - Angelo Torricelli

Lapide posta al Bivio di Cumiana

Potete ascoltare l’audio della descrizione qui:

Aventino Pace (Camillo)
† 3 ottobre 1944, località Bivio di Cumiana
Nato il 6.01.1918 a San Damiano D'Asti, residente a Torino in via Pio V 10.
Comandante di distaccamento. Decorato con Croce al Merito di guerra.

Angelo Torricelli
† 3 ottobre 1944, località Bivio di Cumiana
Nato il 15.01.1924 a Torino, residente a Torino in via Raffaele Cadorna 42.
Decorato con medaglia di bronzo al valor militare. Una lapide è presente anche a Torino sulla facciata dell'abitazione in via Cadorna. Sepolto nel Campo della Gloria del Cimitero Monumentale di Torino, nel cubo 27/0005.


Il 3 ottobre 1944 cadono due partigiani della 234ª Compagnia (Divisione Val Chisone) comandata da Piero Catti: Aventino Pace (nome di battaglia Camillo) e Angelo Torricelli, entrambi residenti a Torino.
La vicenda nasce dall’iniziativa di Aventino Pace che dopo aver notato all'osteria del Bivio un soldato tedesco, forse ubriaco, decide di chiamare altri compagni per neutralizzarlo o disarmarlo.
All'una del pomeriggio sale all'Alp della Domenica, la base della compagnia, e avvisa il comando.
Si uniscono a lui Angelo Torricelli (armato con la pistola che qualche giorno prima aveva tolto a un tedesco ucciso dopo un corpo a corpo) e Giuseppe De Muro (Bepu), munito di Sten.
Il meglio armato è lo stesso Aventino Pace che dispone di un mitra. I tre si avviano verso il Bivio.
Intorno alle due si odono parecchie raffiche di mitraglia provenire dalla pianura. Richiamati dagli spari giungono sul posto altri compagni i quali non possono fare alcunché se non constatare l'avvenuta uccisione di Pace e Torricelli. Accanto ai cadaveri una ventina di bossoli di mitra Mauser e molti cocci di bottiglia.

Nella relazione che Nino Torretta (Monti) scrive qualche giorno dopo sono contenuti i dettagli dell'episodio:

"Dalle testimonianze raccolte sul posto e da quello che ricorda il ferito, l'accaduto si può così ricostruire. Partiti i tre in bicicletta, furono avvertiti ad un chilometro circa dal Bivio che invece di un tedesco solo ve n'era una diecina od anche più con mitragliatrice pesante, mitragliatore ed un carro trainato da un cavallo.
Camillo (Aventino Pace) avrebbe voluto tornare, ma Angelo Torricelli insisté per agire ugualmente in pochi. Così proseguirono e giunti sul posto intimarono la resa al gruppo di tedeschi, che colti di sorpresa, obbedirono (…). Il comandante chiese soltanto di scrivere alcune cose sul taccuino e i nostri lo concessero.
Ma il tedesco, nello scrivere, continuava a parlare a mezza voce e, non conoscendo la lingua, i nostri pensarono che ripetesse ciò che scriveva come sovente si usa fare.
I fatti che seguirono rivelano invece come egli si sia valso di quel trucco per dare disposizioni agli uomini sul modo di agire subito dopo.
Nel frattempo Pace non teneva già più puntata l'arma, bensì in posizione di fiancarm fidando nella parola del nemico che si era arreso.
Nessuno dei nostri si accorse che intanto il tedesco che prima era solo all'osteria si portava di nascosto alle sue spalle con un lungo giro dietro alle case e, con un violento colpo della canna del mitra, lo disarmava a tradimento...
Immediatamente i nemici riprendevano le armi approfittando del momento di incertezza ed una scarica a bruciapelo abbatteva Aventino Pace.
Bepu (Giuseppe De Muro) che si trovava in posizione più arretrata e defilata, benché ferito, sparava ancora tre caricatori di Sten indi, colpito due volte, riusciva a raggiungere un carro di fieno diretto a Cumiana, su cui saliva con l'aiuto di Ezio (Ezio Calderoni, nda) accorso nel frattempo.
I tedeschi probabilmente lo persero di vista e fu questo che lo salvò. Angelo Torricelli invece, armato di sola pistola, veniva preso vivo, leggermente ferito, e su di lui si sfogava la sadica rabbia tedesca. Dato di piglio a delle bottiglie gliene rompevano una dozzina sul capo, mentre altri con i calci delle armi ed in tutti i modi possibili infierivano su di lui".

La lapide, originariamente posta sulla torretta che sorgeva accanto alla pensilina delle autolinee Satti, e negli anni '70 trasferita all'incrocio del bivio, indica erroneamente la data del 2 ottobre. Essa riporta anche altri due nomi: quelli di Ernesto Torretta (nome di battaglia: Nino Monti) e di Sergio Ferrero, morti sei mesi più tardi, il 26 aprile del '45. Il motivo è da ricondursi al fatto che gli ultimi due partigiani persero la vita in un tratto di campagna non lontano dal Bivio, ma fuori da strade di comunicazione e, quindi, in luoghi non facilmente rintracciabili e visibili.

Aventino Pace, Angelo Torricelli   Cerimonia commemorativa per Aventino Pace e Angelo Torricelli
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Fonti:
  • Airsp, Banca dati partigianato piemontese
  • Marco Comello, "Covo di banditi", Alzani, Pinerolo, 1998
  • Angela Trabucco, "Resistenza in Valchisone e nel pinerolese" Alzani, Pinerolo, 1984
  • Luciano Boccalatte, Andrea d’Arrigo, Bruno Maida, "Guida ai luoghi della guerra e della Resistenza nella provincia di Torino", Blu Edizioni, Torino, 2009
  • Consiglio regionale del Piemonte, “Seicento giorni nella Resistenza: dall'8 settembre 1943 al 10 maggio 1945, 600 giorni di testimonianze della lotta di liberazione attraverso 1335 motivazioni delle ricompense al valor militare", Torino, 1979
  • Alessandra Giovannini Luca, Davide Tabor, "Una memoria per immagini. Guerra e Resistenza nelle fotografie di Ettore Serafino", Franco Angeli, Milano, 2017 [APESP = Archivio privato Ettore Serafino Pinerolo]
Per informazioni:
https://www.anpicumiana.it/documenti.html
http://www.memorialcumiana.it/homepage.html

Potete ascoltare l’audio della descrizione qui:

Video di Bella Ciao eseguita da Paolo Fresu

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